Innesto: moltiplicazione agamica di varietà e saperi

Innesto: moltiplicazione agamica di varietà e saperi

Marzo 19, 2020 Agneto Connio Le fasce, il frumento e i mulini 3

Ad Agneto ci sono due piante madri un po’ particolari.

Conservano entrambe quattro “qualità” di pere a rischio di estinzione, ben oltre la soglia del pericolo critico. Le piante madri sono selvatici di dieci/quindici anni sui quali il ciclo di innesti va avanti gradualmente da cinque anni. Questo perché se si innestassero tutti i rami contemporaneamente, in un selvatico molto sviluppato, a pianta a niega.

Credo si generi un eccesso di linfa che porti l’albero, nel peggiore dei casi, a morire. Ma a pianta a niega rende meglio l’idea.

Queste qualità sono a rischio estinzione perché il loro punto di forza era quello di avere frutti con diversi e complementari tempi di conservazione e maturazione. L’insieme delle qualità garantivano, senza aiuti chimici o fisici, la possibilità di avere in cantina la frutta per tutto il periodo invernale e primaverile. Il prezzo era qualche difetto: pasta a grana grossa, non troppo dolci e così via…

Burìe, Vignüe, Brutte e Bunne e Schiguzze, con i loro difetti e le loro storie, sono le nostre varietà antiche. Insieme alle Rossette (e le Negrette a Connio), che sono meno a rischio, pur con un numero di piante comunque molto basso.

Le Schiguzze ad esempio: “hanno la grana grossa e sono sempre dure. Le tagliavano a pezzetti e le cuocevano in forno, dopo aver sfornato il pane. Erano poi conservate in una cassa di legno. Era la merenda dei bambini per l’inverno“. Questo fino alla seconda guerra mondiale.

Rispetto a cinque anni fa non ci sono più i due vecchi alberi dai quali sono state prese le prime sferle (marze) di Brutte e Bunne e Schiguzze. Se sono andate di vecchiaia nel 2018, anno nel quale se n’è andato anche il nonno, che su innesti e qualità mi ha insegnato il poco che so. Resistono adesso una manciata di alberi innestati.

Marco Guerrini innesta una pianta nell’Area Attrezzata Boscopiano

Per questo la conservazione della nostra biodiversità passa da questa pratica ancestrale e non dall’introduzione di varietà prodotte in scala dai vivai.

Dietro alle nostre qualità di frutta c’è la storia dei nostri paesi che per essere mantenuta va innestata!

– Marco Guerrini

3 risposte

  1. Aurelio ha detto:

    Complimenti marco per l’impegno e le tue indubbie capacità. Piacerebbe molto anche a me. Bravo. A presto

  2. federica ha detto:

    Bellissimo!…bravi…

  3. Clara ha detto:

    É possibile innestare il frumento(grano)? Perdoni la mia domanda forse un po’ stupida ma sono ignorante in materia!
    O è solo possibile effettuare delle modifiche a livello genetico? (Es sul seme stesso)

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