Innesto: moltiplicazione agamica di varietà e saperi
Ad Agneto ci sono due piante madri un po’ particolari.
Conservano entrambe quattro “qualità” di pere a rischio di estinzione, ben oltre la soglia del pericolo critico. Le piante madri sono selvatici di dieci/quindici anni sui quali il ciclo di innesti va avanti gradualmente da cinque anni. Questo perché se si innestassero tutti i rami contemporaneamente, in un selvatico molto sviluppato, a pianta a niega.
Credo si generi un eccesso di linfa che porti l’albero, nel peggiore dei casi, a morire. Ma a pianta a niega rende meglio l’idea.
Queste qualità sono a rischio estinzione perché il loro punto di forza era quello di avere frutti con diversi e complementari tempi di conservazione e maturazione. L’insieme delle qualità garantivano, senza aiuti chimici o fisici, la possibilità di avere in cantina la frutta per tutto il periodo invernale e primaverile. Il prezzo era qualche difetto: pasta a grana grossa, non troppo dolci e così via…
Burìe, Vignüe, Brutte e Bunne e Schiguzze, con i loro difetti e le loro storie, sono le nostre varietà antiche. Insieme alle Rossette (e le Negrette a Connio), che sono meno a rischio, pur con un numero di piante comunque molto basso.
Le Schiguzze ad esempio: “hanno la grana grossa e sono sempre dure. Le tagliavano a pezzetti e le cuocevano in forno, dopo aver sfornato il pane. Erano poi conservate in una cassa di legno. Era la merenda dei bambini per l’inverno“. Questo fino alla seconda guerra mondiale.
Rispetto a cinque anni fa non ci sono più i due vecchi alberi dai quali sono state prese le prime sferle (marze) di Brutte e Bunne e Schiguzze. Se sono andate di vecchiaia nel 2018, anno nel quale se n’è andato anche il nonno, che su innesti e qualità mi ha insegnato il poco che so. Resistono adesso una manciata di alberi innestati.
Per questo la conservazione della nostra biodiversità passa da questa pratica ancestrale e non dall’introduzione di varietà prodotte in scala dai vivai.
Dietro alle nostre qualità di frutta c’è la storia dei nostri paesi che per essere mantenuta va innestata!
– Marco Guerrini
3 risposte
Complimenti marco per l’impegno e le tue indubbie capacità. Piacerebbe molto anche a me. Bravo. A presto
Bellissimo!…bravi…
É possibile innestare il frumento(grano)? Perdoni la mia domanda forse un po’ stupida ma sono ignorante in materia!
O è solo possibile effettuare delle modifiche a livello genetico? (Es sul seme stesso)