Lungo le Vie del grano e del Sale
Lunghi crinali alle pendici dei quali si sono formati nel corso della storia gli insediamenti attuali hanno da sempre aperto il territorio a commerci e transiti nelle due direzioni, verso la Riviera Ligure e verso la Pianura Padana. Protagonisti di questi flussi ininterrotti di uomini, animali e merci erano in primo luogo i mulattieri. Trasportavano sale e grano, e mille altre merci di un commercio essenziale che perdurò fino agli anni del secondo dopoguerra quando la strada sostituì la soma e scomparve un antico lavoro e uno stile di vita.
Oggi, accanto al recupero necessario dei segni di questo mondo scomparso (selle, basti, braghe, testiere e altre componenti della bardatura) il mulo torna ad essere posto all’attenzione di possibili pratiche di esbosco a basso impatto, adatto alle fitte e integre foreste vetuste di faggi che lambiscono le praterie: il Piano Forestale Aziendale del Sito di Importanza Comunitaria IT1180011 “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà” prevede nello specifico aree dove per motivi ambientali e morfologici la pratica dell’esbosco può essere effettuata unicamente tramite impiego di muli. Al tempo stesso, la rete di mulattiere che collegavano i crinali ai paesi, oggi in gran parte in abbandono, potranno essere oggetto di recupero prestando particolare attenzione alle loro caratteristiche costruttive, come il selciato in pietra detto rissö’ (risseu o rissêu nella grafia tradizionale genovese) o i muretti a secco che le fiancheggiavano.